Aperitivo di presentazione Luoghi di cura non di Paura

Dopo i presidi davanti alle Molinette e al Martini e la giornata di lotta dell’8 marzo, la necessità e l’urgenza di parlare di violenza medica nei luoghi della cura si sono mostrate in modo chiaro e potente. Il bisogno di mettere in discussione e scardinare un sistema sanitario che genera oppressione, paura, inaccessibilità alle cure e isolamento è emerso dalle persone con cui ci siamo confrontat* e dalle testimonianze che ci sono state affidate. Per questo vogliamo continuare a parlarne insieme e rendere collettive le nostre esperienze, per iniziare a pensare e costruire luoghi di cura che diano sempre più attraversabili da tutt*! Vieni a conoscere il percorso politico di luoghi di cura non di paura all’assemblea aperta di lunedì 14 Aprile dalle h 18:30 al CSOA Gabrio. Ci sarà un aperitivo con cibo vegano e birrette

A presto!

Presidio Ospedale Molinette – stop violenza medica

 

La violenza medica è strutturale e ci tocca in molti modi diversi, sia quando ci interfacciamo con quelli che dovrebbero essere i luoghi di cura e che spesso riproducono dinamiche violente e di delegittimazione del nostro sentire, sia quando dobbiamo aspettare un anno per prenotare una visita medica specialistica, sia quando i fondi pubblici vengono investiti nel fondo vita nascente anziché negli ospedali sotto organico o nei consultori di quartiere.
Giovedì 5 dalle 10.30 saremo davanti all’ospedale delle Molinette per prenderci lo spazio e il tempo di decostruire i diversi modi in cui facciamo esperienza di violenza medica, e per immaginare modi nuovi di concepire la cura.

Inchiesta sulla violenza medica

Abbiamo deciso di realizzare questa inchiesta perché durante le nostre iniziative molte persone che si sono rivolte a noi ci hanno raccontato di aver vissuto forme di violenza da parte del personale medico-sanitario.

Ma cosa si intende quando si parla di “violenza medica”?

Si può parlare di violenza medica ogni qualvolta che, durante una visita medica o un percorso di cura di qualsiasi tipo – visite, attese in ospedale, consulto medico, visite mediche private, ecc. –  il personale sanitario (medicə, infermierə, personale amministrativo) ci fa sentire a disagio e in difficoltà con atteggiamenti verbali, ad esempio minimizzando ciò che riportiamo o giudicando noi e il vissuto che stiamo portando;

quando si subisce una procedura medica – operazioni, anestesie, valutazioni – senza il nostro consenso esplicito o quando la riteniamo inopportuna e non necessaria;

quando ci viene chiesto di esibire parti del nostro corpo senza che ciò sia correlato al motivo della visita stessa o in un modo che ci fa sentire a disagio;

quando non si viene informatə adeguatamente sul tipo di procedura medica a cui si sta venendo o si è statə sottopostə;

quando non si riceve adeguata assistenza e comprensione in una situazione di difficoltà;

quando ci viene comunicata una diagnosi senza aver cura del fatto che riusciamo a comprenderla, senza darci il tempo per accoglierla e senza accompagnarci nella sua elaborazione;

quando non ci viene consentito di avere accanto qualcunə che ci sostenga durante la procedura medica, se ne sentiamo il bisogno.

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